lunedì 4 agosto 2014

Il pane moltiplicato


Gesù ha saputo della morte di Giovanni Battista e si ritira in un luogo deserto, solitario. Giovanni Battista ha additato l'Agnello di Dio durante la sua vita, con le parole e la sua vita. Ha preparato la strada al Messia. Così come ha fatto con le sue parole, la sua vita, lo fa anche con la sua morte. Giovanni dà fastidio a chi conduce una vita dissoluta e moralmente devastata. Non ha timore di denunciare il marcio e per questo motivo, perde la vita. È precursore di Cristo anche per questo. Anticipa con la sua la morte del Redentore.

Gesù non ha però il tempo di ritirarsi per pregare o riflettere su ciò che era accaduto. Profondamente umano, Gesù ha sicuramente sofferto per la morte di Giovanni. Viene raggiunto da una folla affascinata da lui, una folla che non esita a seguirlo anche nel deserto. Sembra sapere che ciò che è più importante nella proprio vita non è ciò che perisce ed è caduco, ma è proprio la Parola di Dio. Dio cura i suoi figli. Il miracolo lo fa lui, ma si serve di ciò che l'uomo ha: dei pani e dei pesci e delle mani che hanno gli apostoli e discepoli. La Parola di Dio si fa pane concreto che nutre un popolo che ha sperimentato come possa esistere un luogo senza tempo. Se si sta con Dio, tutto il resto non conta.

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