sabato 12 luglio 2014

Dio Padre

La liturgia della Parola di oggi ci presenta delle letture molto interessanti su cui meditare. La prima lettura è tratta dal Libro del profeta Isaia. Isaia ha una visione: vede Dio e per questo teme di morire. Nessuno può vedere Dio e rimanere vivo. La bocca di Isaia è impura e un serafino la purifica passandole un carbone ardente. La purificazione non è opera d'uomo ma di Dio. L'uomo ha poco merito, anche se Dio esige il suo sì.
Il vangelo ci porta un'immagine commovente di Dio. Dio sa tutto di noi e ci ama. Spesso ci preoccupiamo troppo delle cose materiali di cui abbiamo bisogno o di cui hanno bisogno i nostri cari, e non per quelle spirituali. Il vangelo è chiaro: non dobbiamo temere gli uomini, dobbiamo temere Dio. Egli si preoccupa di noi e non permetterà che ci accada qualcosa di male. I nostri capelli sono tutti contati... i passeri sono meno importanti di noi, eppure il Padre non permetterà che neppure uno di questi cada senza che Lui lo voglia.
La nostra vita è, perciò, nelle sue mani. Questo implica tutta una filosofia e uno stile di vita particolari impregnate di una connotazione divina sublime, mosse dall'azione dello Spirito Santo.

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