sabato 25 febbraio 2012

Bernardetta e i superiori


Volevo tornare a riflettere sulla figura di Bernardetta ma anche di tanti altri santi a lei paralleli.
Oltre alla prova della malattia che, come abbiamo visto, coinvolgeva pure lo spirito, facendola cadere nei suoi difetti predominanti di fronte ai quali lei affermava, credendoci davvero, di essere peccatrice, Bernardetta fu provata anche dai superiori. Il film sottolineava molto questo aspetto esasperandolo ma se analizziamo oggettivamente i fatti, possiamo comprenderne pure le motivazioni umane.

Vero: più di una sua consorella, ha affermato che, visto come veniva trattata Bernardetta, non avrebbe mai voluto essere al suo posto. I superiori erano particolarmente severi con lei. Le motivazioni? Fra queste, sicuramente, quelle appartenenti al suo tempo. Pure le famiglie avevano modi di fare molto severi e di conseguenza nei conventi lo si era particolarmente. Il caso poi di Bernardetta, era unico. Tutti sapevano che aveva visto la Madonna, le apparizioni erano state approvate dalla Chiesa e quindi era circondata da persone che la guardavano sia con curiosità, gelosia ed ammirazione. Le continue visite di cui era oggetto Bernardetta, potevano accrescere in lei l'amor proprio e i superiori, che erano responsabili in qualche modo della sua salute spirituale, si sentivano in dovere di mantenerla nell'umiltà, usando i metodi del loro tempo che a noi sembrano un abuso. Di fatto sembrava che i superiori ammirassero Bernardetta, ma rimanessero piuttosto perplessi di fronte alla sua persona che appunto, appariva caparbia, testarda all'eccesso, impulsiva. Non ricalcava il modello della novizia umile, sempre con le mani giunte e gli occhi abbassati. Lei appariva ribelle e umile allo stesso tempo, quindi la Madre Maestra dubitò persino che Bernardetta avesse visto la Madonna. Troppo ordinaria, sembrava meno santa delle altre connovizie, secondo i parametri del tempo. Forse, visto le apparizioni di cui era stata oggetto, si aspettavano che possedesse doni straordinari, ma Bernardetta viveva semplicemente con molto impegno la sua vita ordinaria, senza apparire diversa dalle altre, e sgomentava il vederla faticare e cadere in alcuni difetti. Amava la vita ordinaria e non cercava altro, tanto che un giorno, in infermeria una sua consorella esclamò che voleva soffrire ancor di più. La sincerità e semplicità di Bernardetta stupì quando affermò che lei non desiderava affatto soffrire di più,  ma che accettava quelle sofferenze che il buon Dio le offriva e gli domandava la grazia di saperle vivere bene.

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