lunedì 16 maggio 2011

Dialogo con se stessi

Sembra strano ma il dialogo più difficile è con se stessi, soprattutto al giorno d'oggi. Difficilmente si trova il tempo di stare con se stessi, si ha timore di conoscere alcune cose. La vita è piena di rumori e in mezzo al caos, non si può riflettere. E' un mare che travolge tutto con il suo impeto.
E' opportuno mettersi a tavolino, con il nostro "io" davanti, quello autentico e non quello che vorremmo e che spesso raccontiamo agli altri e chiedergli: "Raccontami la tua storia, quella vera, senza maschere di sorta, le tue aspettative ma pure i tuoi fallimenti che bruciano nel tuo cuore come vampe".
Il dialogo esige la verità. E dopo aver ascoltato la sua storia, interloquisci con il tuo "io" esponendogli il punto in cui vorresti arrivare, accettando però i suoi limiti e tracciando un cammino adatto e graduale. C'è un ma....Deve avvenire ciò che accade nella Trinità: deve esserci un'altra persona che leghi, senza la quale è quai impossibile vedersi in modo sereno...  questa Persona è Gesù. Non possiamo compiere l'introspezione da soli. Egli c'insegna ad amarci.

3 commenti:

Gabe ha detto...

tutto quello che hai scritto è verità, sei sempre molto attenta e riflessiva.
Mi farebbe piacere vederti tra i partecipanti del mio candy
http://colorieparoledigabe.blogspot.com/2011/05/un-sorriso-che-sbocciae-festa.html

wolfghost ha detto...

Il dialogo con sé stessi è il più difficile perché, se serio, è il più vero: con un altro puoi parlare di qualunque cosa, perfino chiacchiere da caffé e "balle", e si puo' anche mettere su maschere su maschere. Con sé stessi cio' non ha senso, e lo sappiamo benissimo.
Per molti è più facile rispondere che essere propositivi, e con sé stessi si deve per forza prendere l'iniziativa :-)

monteamaro ha detto...

Trovare il tempo per restare con sè stessi, guardarsi dentro e parlarsi con franchezza, è la sfida (quasi sempre persa) dell'uomo.
Il tempo, inteso come lo scorrere dei giorni, l'avremmo, manca la volontà di confrontarci col nostro vero "io."
Perchè i molti limiti che in segreto ci riconosciamo, ci portano fuori strada dandoci una immagine di noi, che non ci piace nè soddisfa, risultato questo, del nostro esserci allontanati dalla nostra vera natura: Quella spirituale, a vantaggio del materialismo.
E dici bene, Gesù è il solo, che può ricondurci a noi stessi, perchè ci insegna ad amare, e ad amarci.
Abbraccio.