venerdì 26 novembre 2010

c.v.d.

Come volevasi dimostrare! Linguaggio matematico che si può applicare a ragionamenti di qualsiasi tipo. Il discorso del Papa sembra aver suscitato scalpore nella gente che non ha troppa fiducia nella Chiesa. Prima di affrontare questo argomento, ho pregato e poi ho aperto un libriccino intitolato “buona giornata” con vari pensieri di Padre Pio. Interessante il pensiero che mi è capitato: “Io odio il peccato! Fortunata la nostra patria, se essa, madre del diritto, volesse perfezionare in questo senso le sue leggi e i suoi costumi nella luce dell’onestà e dei principi cristiani.”
Straordinario! Proprio di questo volevo parlare!
Sono da chiarire prima di tutto alcuni concetti. Il papa è infallibile quando pronuncia i dogmi in materia di fede. I cristiani non sono dei pecoroni. Tanti santi hanno dimostrato di saper parlare e richiamare persino il Vicario di Cristo alla verità. Ricordiamo, infatti, santa Caterina da Siena. Non esitò a richiamare il vescovo di Roma al suo dovere. Strano a dirsi. Sul soglio pontificio si sono succeduti papi così pieni di difetti, eppur non sono stati mai promulgati dogmi contro la dottrina di Cristo o la vita! Cristo agisce nell’autorità costituita, sebbene questa sia una fragile e fallibile creatura. Si narra infatti, a questo proposito, che un certo papa di cui non ricordo il nome, stava per promulgare una legge ecclesiastica… Ebbene, Dio non volle: il papa morì la notte stessa! Scoprirono poi che se avessero applicato quelle leggi, ne avrebbero avuto danni ingenti. Se Dio non vuole una cosa anche dall’autorità ecclesiastica, blocca tutto in un modo o nell’altro. E poi…
Le frasi che ha pronunciato il papa vanno lette nel contesto del discorso tenuto. Egli, in una serata in cui ha rivestito d’autorità alcune persone, ha fatto un discorso sull’umiltà e quindi ha asserito che anche lui, non aspirava tanto all’autorità che gli appioppano le persone che lo contestano, ma, semplicemente si sente pronto a compiere la volontà di Dio, foss’anche di lasciare il pontificato.
Sbagliatissimo il pensiero di alcuni che credono che la Chiesa condanni le prostitute. Non è affatto così. Infatti, il primo che non le condannò, fu proprio Cristo e questo insegna la Chiesa, i tanti santi che hanno tolto dalla strada tante persone diseredate, dando loro un lavoro e la possibilità di condurre una vita dignitosa. Fu Cristo infatti che assolse quell’adultera e che fermò la sua lapidazione! La salvò dalla morte, divenendo quasi complice e disse una frase famosa che dovrebbe riecheggiare nel cuore di ogni uomo perché intrisa di grande sapienza: “chi è senza peccato, scagli la prima pietra”
Lui, che fu il primo, non certo papa Benedetto XVI, a predicare il celibato per il regno dei cieli e la continenza nel matrimonio assolse una che fu sorpresa dentro il letto con un uomo…
Donna (stesso titolo dato a Sua Madre Maria alle nozze di Cana), nemmeno io ti condanno, ma d’ora in poi, non peccare più. È il peccato che Gesù aborrisce perché opera del demonio, non certo la peccatrice. Purtroppo ciò che è da aborrire nella prostituzione, non è tanto la donna che vende il proprio corpo. Sappiamo, infatti, che la maggior parte di queste sono costrette a farlo da terzi o spinte dalla miseria. Il punto di riferimento della vita dei cristiani è Cristo e su di Lui si costruisce il Credo della Chiesa. Sempre e comunque, nonostante le parole, ad ogni modo equivocate, del papa, ogni cristiano vero crede fermamente nella vita e nel dono di essa, e sa benissimo che ogni parola e discorso con gli atei non porta quasi a nulla e quindi il più delle volte, invece di fare grandi discorsi, tacerà di fronte al muro dell’incredulità di chi ascolta, preferendo la preghiera…

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