lunedì 9 novembre 2009

Prepararsi all'eternità

Prepararsi all'eternità, vuol dire vivere ogni istante come se fosse l'ultimo. Bisogna far sbocciare l'anima fuori dal proprio corpo. La malattia è una lunga scala che porterà alla luce del Paradiso, una scala ripida, difficile da salire ...ma da salire... E' quella porta stretta in cui si deve passare, è la Croce su cui si deve salire. E' l'occasione per disincarnarsi già su questa terra. Avere la certezza che l'anima è immortale fa affrontare la morte in modo senz'altro differente. Con la morte, l'anima si distacca dal corpo ed entra nella luce di Dio. La certezza dell'immortalità dell'anima, fa esclamare Mario Filippo: State certi, non vagherò nel buio!
Questa certezza così ben radicata nel cuore prende corpo in una serie di atteggiamenti nei confronti della realtà terrena.
La Croce comincia ad assumere maggiormente i tratti salvifici e non incute più di tanto timore: essa diventa provvisoria come tutte le altre realtà terrene.
Si godono senz'altro molto di più le realtà di questa vita. La Croce non dev' essere considerata come un incidente di passaggio e tanto meno un ostacolo alla santità. Nella sua crudezza essa esprime il percorso che il buon Dio ha scelto per l'anima, una strada precisa per giungere alla santità in poche parole: la volontà di Dio sul quell'anima.

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