lunedì 2 marzo 2009

Grazie Papà.


Silenzio...Il mare dei ricordi s'infrange sugli scogli della mia vita, mentre la volta notturna scintillante di stelle, ammicca ridente e s'immerge nella densità del silenzio. Divento piccola, tutto ad un tratto e gioco mollemente con un pallone, sola. Conto i palleggi, uno dopo l'altro. Il pallone rimbalza sul mio piede coperto dalla mia fedele scarpa da ginnastica. Poi, ecco che dal buio della cucina, spunta mio papà: il maschietto che lui desiderava e che è in realtà una femminuccia che ama indossare la candida divisa da marinaio del padre, ha imparato a maneggiare il pallone. Adesso diventiamo due a maneggiare il pallone. Sotto la sua guida e per interminabili palleggi, imparo a stoppare il pallone, a calciarlo facendo delle evoluzioni aeree che fanno pensare a papà che ha comunque ottenuto il maschietto che desiderava.

Tutto poi scompare. Vedo l'oro del sole accarezzare le onde dolci del mare e baluginare nel verde delle foglie che sembrano prendere vita, accendersi di una tranquilla pace. Cammino accanto a mio padre mentre nello specchio del porto, alcune navi avanzano lentamente, avvolte da una quiete profonda, finalmente giunte alla loro meta. Ed anch'io, a quel marinaio con la nostalgia del mare dipinta nello sguardo che segue le navi entrare nel porto, parlo della meta che il mio cuore vorrebbe raggiungere nella donazione di me stessa a Dio. "La tua felicità è la mia"

Lo rivedo mentre mi stringe a sé nei momenti difficili della mia vita, mescolare le sue lacrime alle mie, il petto scosso dai singhiozzi allo stesso ritmo del mio. "Non fare così"

Non hai mai pianto, papà, durante la tua vita, se non per me e con me. Sono queste sole le lacrime che ho visto brillare nei tuoi occhi ed adesso che stai faticosamente salendo il Calvario, i tuoi pensieri sono tutti rivolti a me.

Grazie di cuore, per tutto ciò che hai fatto per me, vorrei solo donarti un po' di gioia e salute in cambio del bene che mi hai fatto. E per quel gioco beffardo del "destino", Dio ci ha unito anche nella croce da portare, la stessa. Tuttavia, penso che la tua croce purifichi il tuo cuore e spero sia per te la luce del tuo cammino.

1 commento:

Dana ha detto...

Cara amica, ti sono vicina, anche se le parole non possono placare la paura, la tristezza... per sempre la tua amica d'infanzia..