venerdì 13 marzo 2009

Coloro che non hanno più voce


Le parole hanno un'importanza fondamentale e bisognerebbe pensare prima di pronunciarne una. Esse possono ridonare speranza e vita all'uomo, possono decidere le sorti di un'intero popolo, se pronunciate dai capi delle nazioni. Purtroppo il loro valore dipende anche da chi le pronuncia. se è un uomo potente, a capo di una nazione, le parole prendono corpo e diventano concrete ma il grido di colui che è perseguitato e persino il suo sangue, non viene ascoltato da nessuno. L'ambizione dei capi delle nazioni porta alla guerra e all'eccidio di innocenti. Quante guerre bagnano di sangue intere nazioni! E nonostante il sangue dei bambini irrori la terra, nessuno alza un dito per interrompere i crimini che si compiono sotto la pomposa espressione "autodifesa"...o difendendosi dietro al schermata della guerra e quindi dichiarando che tutto è lecito.

Le parole e il grido di questi bambini volano, si chiudono in una tomba silenziosa mentre scrivono una storia assurda da cui nessuno imparerà e che si ripeterà fino alla fine dei tempi. I perseguitati non possiedono voce. E le nostre parole pronunciate per loro, non mutano la loro sorte. I potenti, arsi dall'odio, continueranno a gettare le loro bombe dilaniando persone, seminando morte, distruzione e pianto.

La tragedia di alcuni popoli che, nel corso della storia, hanno subito un genocidio, non ha insegnato nulla: gli ebrei e con loro tante altre persone, nel periodo nazista; gli Armeni che a più riprese, hanno dovuto subire eccidi da parte dei Turchi; milioni di persone scomparse nei famosi, ma ancora non condannati "gulag", i cui campi di sterminio tedeschi, in confronto, sono alberghi a quattro stelle; i Curdi, perseguitati e sterminati dagli Iraqueni; le varie guerre fratricide nel cuore dell'Africa e tanti altri che ancora non conosciamo....

Siamo abituati ormai ad ascoltare di attacchi sferrati da un popolo contro un altro e non pensiamo che tanti bambini rimarranno, se tutto va bene, senza un braccio o con la carne dilaniata o le cui vite verranno stroncate in modo violento.

Mi domando con tutto il cuore perché coloro che hanno la vigliaccheria (perché coraggio non è) di compiere queste atrocità, si chiamino ancora uomini...

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