sabato 24 gennaio 2009

Carissima Eleonora...

Grazie per le tue preghiere...Stamattina, durante la meditazione, mi sono ricordata del tuo primo commento e mi sono venute in mente tante cose. Prima di tutto ho collegato alcune tue frasi ad una lettera che ricevette Benedetta Bianchi Porro da parte di una sua amica. Benedetta è morta nel 1964 a soli 27 anni, consumata dalla neurofibromatosi che la renderà poco alla volta sorda, paralizzata, cieca. Eppure ella, nel suo dramma, riesce a trasformare la sua vita in un inno di lode a Dio, ad accettare prima, ad abbracciare poi, la sua grave malattia che si rivelerà essere una scala che la porterà dritta al cielo. L'amica, insomma, le scrisse questo:

"La vera croce è quando noi non abbiamo più nulla di nostro, niente, neanche quel briciolo di generosità che ci farebbe ricchi di qualcosa...neanche un po' di forza per confidare in essa; la croce è quando siamo spogli di tutto, e siamo davvero noi stessi, poveri, poverissimi, con le mani vuote, con tante tentazioni dentro."

Ed ancora mi è tornato alla mente il dialogo di Gesù con un'anima; ne riporto solo alcuni stralci più importanti:
"Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all'amore, non amerai mai.
Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù, se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non commettere più, non ti permetto di non amarmi. Amami come sei.

Figlio mio, lascia che ti ami, voglio il tuo cuore, certo, voglio col tempo trasformarti ma per ora ti amo come sei...e desidero che tu faccia lo stesso; io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l'amore. Amo in te anche la tua debolezza, amo l'amore dei poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci salga continuamente un gran grido: "Gesù, ti amo!"

Non sono le tue virtù che desidero, se te ne dessi, sei così debole che alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei potuto destinarti a grandi cose; no, sarai il servo inutile; ti prenderò persino il poco che hai...perché ti ho creato soltanto per l'amore.

Ciò che mi ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare di me e mancare di fiducia.

Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della notte; voglio che tu faccia l'azione più insignificante solo per amore.

Non ti preoccupare di non possedere virtù, ti darò le mie.
QUANDO DOVRAI SOFFRIRE, TI DARÒ LA MIA FORZA. MI HAI DATO L'AMORE, TI DARÒ DI SAPER AMARE AL DI LA' DI QUANTO PUOI SOGNARE."

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie cara... conoscevo questo dialogo di Gesù ma mai come oggi mi è riecheggiato dentro... ho detto Si al Signore dalla mia miseria... non voglio più indugiare un attimo... chissà quante anime si sarebbero salvate se in questi anni invece di ribellarmi e sentirmi abbandonata avessi unito la mia sofferenza a quella di Cristo e l'avessi offerta...... sono sempre stata così ripiegata su me stessa da guardare sempre i miei piedi mentre camminavo.... bagnandoli di lacrime egoiste... ma ora voglio alzar la testa e guardare sempre dritto in alto verso Gesù! Cara sorella il Sgnore mi parla tramite le tue parole e ringrazio Dio per la tua esistenza e la tua vocazione... continuo a pregare per te. Un abbraccio, Eleonora